Articolo Benessere Salute
Le erbe: Finocchio selvatico e Valerianella freccemercoledì 11 dicembre 2013      


Le erbe trattate in questo articolo, sono il Finocchio selvatico e la Valerianella. Finocchio selvatico: famiglia: Umbelliferae (Apiaceae) genere: Foeniculum specie: Officinale nome scientifico: Foeniculum vulgare Dove vive: è una pianta spontanea, perenne, dal fusto ramificato. Cresce nelle zone mediterranee aride e secche, fino in collina. E’ anche coltivato negli orti.

Descrizione: arriva ad una altezza di 2 m, le foglie ricordano il fieno, i fiori sbocciano in estate, a ombrelle e di colore giallo, i frutti (acheni), che impropriamente vengono chiamati semi, sono prima di colore verde e poi diventano grigiastri. Parti usate: i frutti (semi) sono usati in fitoterapia, mentre in cucina, si possono usare tutte le parti della pianta, le foglie, i fiori, i frutti e i rametti più o meno grandi. La raccolta dei fiori avviene appena sono aperti, dalla metà di agosto fino ai primi giorni di settembre, si possono usare sia freschi che essiccati all’aperto, in zona luminosa ma non a sole diretto, perderebbero, tramite evaporazione, gli oli essenziali.

I frutti (semi), si raccolgono ad inizio autunno, a trasformazione del fiore in frutto avvenuta. Le foglie (barbe) ed i germogli si possono raccogliere da primavera ad autunno inoltrato. Proprietà: le proprietà medicinali riconosciute al finocchio selvatico, sono molte, aiuta nei casi di flatulenza, meteorismo, aerofagia, digestione laboriosa, inoltre, rafforza la vista.
  • Infuso: un cucchiaio di frutti (semi), in mezzo litro di acqua bollente, e lasciare per 10 minuti. Se ne beve una tazza durante i pasti.
  • In cucina: il finocchio selvatico, viene chiamato “finocchina” o “finocchietto”, si usano i fiori per dare aroma alle castagne bollite, ai funghi cotti al forno od in padella ed alle olive in salamoia. I frutti (semi), per aromatizzare ciambelle e dolci, vino caldo e tisane. Le foglie, fresche e sminuzzate, per insaporire minestre, pesce, formaggi ed insalate.
  • Curiosità: la ben nota espressione “farsi infinocchiare”, deriva dalla pratica, che i cantinieri, adottavano nei confronti dei clienti, che si recavano ad acquistare il vino contenuto nelle botti, di offrire loro spicchi di finocchio. Il grumolo, la parte carnosa biancastra a livello del terreno, del finocchio, infatti, contiene aromi che fanno sembrare buono anche un vino scadente o prossimo a diventare aceto.
Valerianella: famiglia: Valerianaceae genere: valerianella specie: locusta od olitoria (Pollich) nome scientifico: Valerianella locusta Dove vive: cresce nei prati e negli incolti, dalla pianura alla collina, nel territorio nazionale. Da non confondere con la Valeriana officinalis. Descrizione: arriva ad una altezza di 30-40 cm, i fiori sono bianchi, le foglie, a rosetta oblunghe, in cima ottuse e di colore verde intenso. Si deve raccogliere prima che spunti lo stelo, in primavera, infatti in questo periodo è più tenera e ricca di sali minerali. Proprietà: in una dieta ricostituente, è un ottimo elemento. Il succo che se ne ricava, è ottimo per apportare sali minerali all’organismo, indicato per chi pratica sport od esegue lavori faticosi.
  • Succo: si schiacciano le foglie nel mortaio o si battono con un martelletto di legno, si strizzano con un panno. Dieci grammi di succo, al mattino, a digiuno, prima di mangiare.
  • In cucina: si mangia in insalata, da sola o con altre erbe di stagione. Si raccomanda sempre la consultazione con il medico od il fitoterapista, prima di iniziare una cura a base di erbe.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Luca  Filippini - vedi tutti gli articoli di Luca  Filippini



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Le erbe: Finocchio selvatico e Valerianella freccemercoledì 11 dicembre 2013      

Le erbe trattate in questo articolo, sono il Finocchio selvatico e la Valerianella. Finocchio selvatico: famiglia: Umbelliferae (Apiaceae) genere: Foeniculum specie: Officinale nome scientifico: Foeniculum vulgare Dove vive: è una pianta spontanea, perenne, dal fusto ramificato. Cresce nelle zone mediterranee aride e secche, fino in collina. E’ anche coltivato negli orti.

Descrizione: arriva ad una altezza di 2 m, le foglie ricordano il fieno, i fiori sbocciano in estate, a ombrelle e di colore giallo, i frutti (acheni), che impropriamente vengono chiamati semi, sono prima di colore verde e poi diventano grigiastri. Parti usate: i frutti (semi) sono usati in fitoterapia, mentre in cucina, si possono usare tutte le parti della pianta, le foglie, i fiori, i frutti e i rametti più o meno grandi. La raccolta dei fiori avviene appena sono aperti, dalla metà di agosto fino ai primi giorni di settembre, si possono usare sia freschi che essiccati all’aperto, in zona luminosa ma non a sole diretto, perderebbero, tramite evaporazione, gli oli essenziali.

I frutti (semi), si raccolgono ad inizio autunno, a trasformazione del fiore in frutto avvenuta. Le foglie (barbe) ed i germogli si possono raccogliere da primavera ad autunno inoltrato. Proprietà: le proprietà medicinali riconosciute al finocchio selvatico, sono molte, aiuta nei casi di flatulenza, meteorismo, aerofagia, digestione laboriosa, inoltre, rafforza la vista.
  • Infuso: un cucchiaio di frutti (semi), in mezzo litro di acqua bollente, e lasciare per 10 minuti. Se ne beve una tazza durante i pasti.
  • In cucina: il finocchio selvatico, viene chiamato “finocchina” o “finocchietto”, si usano i fiori per dare aroma alle castagne bollite, ai funghi cotti al forno od in padella ed alle olive in salamoia. I frutti (semi), per aromatizzare ciambelle e dolci, vino caldo e tisane. Le foglie, fresche e sminuzzate, per insaporire minestre, pesce, formaggi ed insalate.
  • Curiosità: la ben nota espressione “farsi infinocchiare”, deriva dalla pratica, che i cantinieri, adottavano nei confronti dei clienti, che si recavano ad acquistare il vino contenuto nelle botti, di offrire loro spicchi di finocchio. Il grumolo, la parte carnosa biancastra a livello del terreno, del finocchio, infatti, contiene aromi che fanno sembrare buono anche un vino scadente o prossimo a diventare aceto.
Valerianella: famiglia: Valerianaceae genere: valerianella specie: locusta od olitoria (Pollich) nome scientifico: Valerianella locusta Dove vive: cresce nei prati e negli incolti, dalla pianura alla collina, nel territorio nazionale. Da non confondere con la Valeriana officinalis. Descrizione: arriva ad una altezza di 30-40 cm, i fiori sono bianchi, le foglie, a rosetta oblunghe, in cima ottuse e di colore verde intenso. Si deve raccogliere prima che spunti lo stelo, in primavera, infatti in questo periodo è più tenera e ricca di sali minerali. Proprietà: in una dieta ricostituente, è un ottimo elemento. Il succo che se ne ricava, è ottimo per apportare sali minerali all’organismo, indicato per chi pratica sport od esegue lavori faticosi.
  • Succo: si schiacciano le foglie nel mortaio o si battono con un martelletto di legno, si strizzano con un panno. Dieci grammi di succo, al mattino, a digiuno, prima di mangiare.
  • In cucina: si mangia in insalata, da sola o con altre erbe di stagione. Si raccomanda sempre la consultazione con il medico od il fitoterapista, prima di iniziare una cura a base di erbe.
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